Dall’8 all’11 marzo ritorna l’innovativa fiera su logistica sostenibile, trasporti e servizi a 360° presso Veronafiere.
Ritorna con un rinnovato entusiasmo, rispetto al difficile scenario entro cui si aprivano i cancelli della precedente edizione, in un mondo ancora profondamente turbato dalla pandemia.
Un periodo storico dove, il settore dei trasporti e della logistica è stato, per diversi aspetti, decisivo affinché si potesse porre rimedio alla grave crisi.
L’anno scorso, per la prima volta, la parola è stata data a che vive in prima persona e quotidianamente le dinamiche complesse di un’economia che prova a pianificare un futuro incerto, ma si sforza con sacrificio di lanciare e lasciare operanti messaggi positivi e propositivi, riprendendo il saluto di apertura del presidente di Alis, Guido Grimaldi che disse: “C’è l’impegno di rappresentare un’Italia sempre più competitiva e sostenibile mettendo in campo valori, proposte, idee”.
Tra i temi di maggior tendenza: la consapevolezza di una transizione energetica in atto, il prendere coscienza che la riduzione delle emissioni di CO2 è la sfida più grossa che l’umanità si troverà ad affrontare, ma anche l’esaminare la questione relativa all’intermodalità come anello di congiunzione con il futuro, il realizzare che fare impresa è anche responsabilità sociale, la presenza delle scuole e delle università come contributo a percorsi di formazione e creazione di nuova occupazione, e tanto altro che ha fatto si che Alis con 40mila presenze in 4 giorni ricordasse che inclusività è prima di tutto dialogo e confronto.
Ecco, perché, alla vigilia dell’edizione 2023, auspichiamo in numerose conferme: prima fra tutte quella che riguarda l’intenzione di affermare, se mai ce ne fosse ancora bisogno, che, il settore dei trasporti e della logistica è una dimensione decisamente strategica dell’economia e che la rappresentanza dei mercati reali realizza l’equazione per cui: non esiste sostenibilità ambientale ed economica, senza quella sociale.
Le giornate che ci apprestiamo a vivere ricercano il tempo delle risposte, con i porti al centro per poter competere e l’intermodalità come bandiera.